28 settembre 2011

Scegliere un Riccardo o un'Alice

Non è simpatico arrivare puntualissima alla prima lezione di Lingua dei Segni, ore 8:45 + 5minuti accademici (che se non valgono all'università...!) e trovare un foglio di carta appiccicato a un vetro con lo scotch che dice "Si avvisano gli studenti del corso di Lingua dei Segni 1 che le lezioni sono temporaneamente sospese. Si prega di consultare gli avvisi relativi." NO. Non è simpatico affatto. Soprattutto se si considera che di avvisi relativi, né prima, né dopo questo fattaccio, ne sono comparsi sul sito, nella bacheca apposita e nemmeno sulla pagina della Professoressa.

E' iniziata così la mia due giorni veneziana di questa settimana. Con una delusione, dato che il motivo fondante per cui ho scelto di tornare a studiare e di farlo alla Ca' Foscari è proprio questo corso. Insomma ecco, non si fa.

Comunque è stato, tutto sommato, un male relativo, vista tutta la Venezia che mi stava intorno aspettando di essere visitata. A partire dal giardino interno della sede stessa in cui mi trovavo, Ca' Bembo.



Una volta uscita, ho deciso di vagare un po', nel tentativo di connettere fra loro, nella mia mappa mentale, i vari luoghi che già conosco. Così mi sono trovata di fronte a questo



e mi anche sono ricordata che da piccola, con mia sorella, quando d'estate ci fermavamo in qualche porto in barca con tutta la famiglia, il nostro passatempo preferito era leggere i nomi delle barche attraccate e ancora adesso, ogni volta che mi capita di passeggiare lungo un molo o un porto, non vedo l'ora di sapere come si chiama questa o quella barca, grande o piccola, a vela o a motore che sia; mi piace immaginare il carattere di chi le porta e il motivo che ha reso quella barca una Moon5 e non una Clarabella.
A Venezia, questo gioco lo posso fare ogni volta che esco di casa! Mentre vado a lezione, andando a pranzo con l'Olivetta, sulla via per il supermercato, mentre cerco una libreria o camminando, zaino in spalla, verso la stazione. Lunedì ho scoperto che a Venezia, la maggior parte delle barche hanno nomi di persona. Dico la maggior parte perché non ho un campionario sufficiente per dire tutte, ma devo dire che l'impressione è proprio che si chiamino tutte come noi. Vittorio, Giulietta, Elena... persino qualche Gino.





Insomma, qui le barche hanno un'animo umano e mi piacerebbe scoprire come si sceglie un Riccardo o un'Alice. Potrebbe essere quindi l'obiettivo numero 3!

Giunta l'ora di pranzo, la mia ospite preferita mi ha portato un dolcetto che ha rimesso subito in equilibrio la giornata.



Fatta scorta di dolcezze e dopo qualche consiglio cinofilo del mitico Cesar, piccola Olive si è diretta a lezione, mentre io consumavo il resto del pomeriggio a ricopiare appunti e cercare avvisi inesistenti su bacheche online.
Finalmente in serata si è poi verificata una congiuntura astrale inaspettata per cui io e ben TRE delle mie coinquiline siamo riuscite a trovarci per la prima volta contemporaneamente nella stessa città e addirittura nella medesima sala da pranzo. Un fatto raro, a dire il vero mai verificatosi prima, tanto che fra loro le ragazze non si conoscevano. Fino ad allora, infatti, credo di essere stata l'unica, delle sei frequentanti la nostra casa, ad averle già incontrate tutte. Al pranzo di Capodanno, infatti, ne avevo incontrate altre due. Quando si dice "questa casa non è un albergo"!... :)
Comunque che non si pensi a chissà quale réunion: giusto il tempo di dirsi quattro cose, distribuire ripiani del frigo e spazi vitali e, poco dopo cena, mi sono ritrovata come la più poverina ad essere l'unica ancora in casa. La nonna, praticamente. Le altre, fuori fino a tardi.

Ok, questo aspetto della faccenda lo devo ancora un po' affrontare, in effetti. Io e la mia amica Ascolana, per ammissione di entrambe, non siamo delle più mondane, a ben guardare. Ma anche senza guardare troppo a lungo. Per questo motivo bisognerà che c'impegniamo a socializzare un po' di più. Ed ecco che si presenta, puntale come un orologio, la Festa delle Matricole! Essendo di venerdì, io me la perderò, ma lei sa di avere un appuntamento.
Per quanto mi riguarda, invece, mi rifarò alla festa d'inaugurazione di una mostra che la mia amica e omonima Carlotta sta installando proprio in questi giorni a Venezia e che aprirà lunedì prossimo, 3 ottobre. Un party! come amiamo definire le feste tra di noi. E così, pronti anche con la serata mondana per Charlotte.

Martedì, comunque, dopo lezione, io e l'inseparabile compagna di corso ci siamo incamminate a passo spedito verso il maggico mondo di Campo Santa Margherita, dove finalmente abbiamo tagliato il nastro del nostro primo anno accademico con uno Spritz benaugurante, consumato ammirando la vita quotidiana di mamme e bimbi veneziani, intenti ad asciugar le ossa giocando con gessetti e monopattini, nell'attesa di tempi più umidi.




Che l'avventura abbia inizio!
E magari anche il corso di L.I.S....

Bonne nuit *






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