3 settembre 2011

Prima "spak!" e poi "click!"

Sonno, sonno, stra-sonno.
Stamattina mi sono concessa di dormire fino alle 10.00. Se però si considera che mi sono addormentata dopo le 2.00 e che durante la notte ho subito ripetuti attacchi da parte di una flotta intera di zanzare, di fatto devo aver dormito circa quattro o cinque ore.
Comunque. Colazione a casa con i cereali (presi dal "mio" ripiano della credenza, ho quello più alto, data la mia proverbiale altitudine) e grandi pulizie. Ieri sera, infatti, per dare prova di quanto fosse bello avermi come coinquilina, mi sono esibita in Piatto di Pasta Scotta col Tonno e Frantumazione di una Bottiglia d'Olio sul Pavimento.
Senza parole. Ero senza parole, o quasi, diciamo. La pasta scotta credo sia una delle cose che più contesto a mia mamma e a tutto il popolo francese di cui faccio parte per metà. Quindi SUPER-smacco. Ma la bottiglia d'olio, quella davvero è stata il massimo. Anche premettendo che la suddetta era quasi vuota, il momento in cui l'ho vista roteare prima di cadere giù dal vassoio che stavo riportando in cucina, è stato rallentato, amplificato e catastrofizzato nella mia mente di almeno dieci volte, fino a che non ho sentito "spak!" e mi sono resa conto che era davvero accaduto. A., la coinquilina che aveva la fortuna di condividere con me la cena, non ha fatto un plissé, e menomale. Oddio, in realtà, per quanto ne so, dentro di lei potrebbe essere esplosa una risata incredula, oppure non aveva capito bene cosa fosse successo, fatto sta che le sono grata per non essere stata lì davanti a me in quell'istante. Insomma, per farla breve, avevo dato una passata al pavimento già ieri sera, ma questa mattina, già che stavo lì a lavare i piatti, ho pulito un po' anche tutta la cucina, nonché ripassato il pavimento, dato che andiamo tutte in giro a piedi nudi.
Insomma, finalmente alle 11.30 avevo finito. Fatte un paio di cose al computer, sono uscita, direzione stazione, per andare a farmi il biglietto di ritorno per domani verso Milano. Ho anche chiesto informazioni sulla "Cartafreccia" perché ho l'impressione che di punti, nei prossimi anni, potrei accumularne parecchi. Dopodiché, missione Tessera del Vaporetto. Non sto a dire tutti i passaggi (in verità pochi) ma vado subito al dunque:

"Ci vuole una fototessera, ce l'ha?"
"Ah, no..."
"Click!"
"...?..."
"Non c'è problema, non si preoccupi, possiamo usare questa."
"...!?!?"
"Ecco, vuole caricare qualche biglietto?"
"Ehmmm...sì, due..."
"Ecco fatto. Buona giornata! :) "

Sono in possesso di un abbonamento dalla fototessera più spaventosa che abbia mai avuto su qualunque altro documento, compreso l'abbonamento ATM di quando avevo quattordici anni.

Il fatto è che l'efficientissimo sportello HelloVenezia è provvisto di fantastiche webcam che consentono di procurarsi all'istante la fototessera necessaria. Ma praticamente senza preavviso! Ho fatto giusto in tempo a vedere che me la rivolgeva contro e la foto era già fatta. No, dico. Una foto con la tipica "facciadasportello" chi la vuole?!!? Va beh, è così. Salutandomi, la signorina Hellovenezia ha orgogliosamente aggiunto che la tessera ha validità cinque anni. 





Amen.

(Ho il sospetto che la libellula sia stata progettata per distogliere l'attenzione dalla foto. Grazie.)

Cos'altro? Domani si torna a Milano, lunedì al lavoro e in realtà non vedo l'ora di rivedere i bimbi della classe di M., il "mio" bambino. Lascio questa città e cerco d'inserire questa vita veneziana nella mia milanese. 
Tornando al sottotetto sono ripassata dalla Coop, che è tanto carina. Ho comprato una bottiglia d'olio e una confezione quadrupla di scottex. Tanto per non farmi proprio odiare.



Intanto anche oggi, qui sotto, il Signor Fisa suona "Sous le ciel de Paris". Ha dato il cambio, puntualissimo, al Signor Violino


ma questa è un'altra storia.




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