16 settembre 2011

Voilà!

Eccomi qua.
Ieri, seduta sul treno che mi riportava a Milano, pensavo che quando una ha culo (francesismo) ha culo.
Insomma, già aver trovato la facoltà che fa per me in una delle città più belle dell'Universomondo è una cosa.
Riuscire a convincere la mia datrice di lavoro che è possibile condensare in tre giorni le ore che lavoravo in quattro a settimana lo scorso anno, può definirsi una cosa rara. Ma aver scelto i suddetti tre giorni un po' a caso e un po' in base alle sue esigenze quando era ancora giugno e scoprire che praticamente tutte le lezioni che vorrei seguire nei restanti due giorni a settimana si svolgono PROPRIO in quei restanti due, non c'è altra espressione, mi dispiace, è culo.

Ieri pomeriggio sono stata ad un incontro introduttivo del mio corso di laurea. Si chiama Lingue, civiltà e scienze del linguaggio ed è speciale perché, come seconda lingua, è possibile scegliere la L.I.S., lingua dei segni italiana.

Ecco il motivo per cui ho scelto questo corso. Negli ultimi cinque anni ho lavorato prevalentemente con i sordi. Tecnicamente il mio lavoro si chiama Assistenza alla comunicazione e, per buona parte dei casi, richiede la conoscenza di questa lingua, stupenda (come tutte le lingue, per come la vedo io) ma con in più la componente fisica e la sfida d'imparare, per esprimersi, a passare attraverso un canale diverso dalla parola intesa come suono, voce, la loro modulazione e soprattutto l'abitudine ad usarli.

Mi piace continuare a scoprire, fin dal giorno in cui mi sono iscritta al primo corso di L.I.S. del Servizio Sordi, a Milano, quanto sia bello cambiare i propri automatismi. Credo che le lingue mi piacciano soprattutto per questo: imparare ad usarle significa imparare a cambiare punto di vista, base di partenza, presupposti. Quando si parla una lingua che non è la propria, si devono abbandonare le comode abitudini, i tic, gli intercalari, i sottintesi, i "dati per scontato" che fanno della nostra lingua uno strumento facile ma anche certe volte banale e un po' troppo supponente. Studiare ed usare una lingua diversa dalla nostra, per me significa fare un passo verso qualcuno di diverso da noi. E allora forse questo è quello che voglio fare nella vita: avvicinare me stessa (meglio ancora se anche chi mi circonda) ad altre persone. Se poi si aggiungono all'elenco dei "diversi da noi" anche i bambini, ecco, io sono felice. Lavorare con i bambini è quanto di più destrutturante e ristrutturante allo stesso tempo io riesca a immaginare.
Così gli ultimi cinque anni di lavoro sono stati i più belli e soddisfacenti della mia vita: con bambini (sordi e udenti) e adulti sordi (italiani e stranieri). Diciamo che, se escludiamo il fatto di non aver mai avuto un contratto e di essere totalmente in balìa degli eventi, a trentatre anni, sarebbe per sempre il lavoro perfetto per me.

Ma tornando ad oggi, la notizia è che lunedì cominciano le lezioni!
In effetti non ero preparata. Mi ero fatta l'idea che i corsi sarebbero partiti nel mese di ottobre, quindi me la stavo prendendo forse un po' troppo comoda. Invece ieri all'incontro, così, fra il lusco e il brusco, ci annunciano che lunedì 19 settembre è la data ufficiale d'inizio anno per noi matricole. HA! Che ridere mi fa sentirmi definire matricola insieme a quei tremilioni di diciottenni che c'erano ieri seduti insieme a me. Ma per non dare soddisfazione a chi mi suggeriva di dichiarare trent'anni invece che trentatre negli annunci per cercare una stanza, lascerò cadere con un'alzatina di spalle questo discorso.

L'altra buona notizia (questa lo era! impreparazione a parte...) è che la mia amica Camilla mi ha trovato una compagna di studi. E così, ancor più felice, probabilmente lunedì non mi presenterò sola con me medesima, alla prima ora di "Lingua francese 1". Yuppi :)

Ah! Poi è successo che ad eccitare il più sfrenato feticismo nei confronti di tutto ciò che è "articoli da cartoleria" e "articoli personalizzati barra griffati", l'Università Ca' Foscari (tutta) ha omaggiato i nuovi immatricolati di una stupenda Moleskine Ca' Foscari rossa



con tanto di Lettera del Rettore


 che recita così:

Caro studente,

sono lieto di darti il mio personale benvenuto a Ca' Foscari. 
Il nostro Ateneo, uno dei migliori in Italia, ti offrirà nuove opportunità di crescita, ampliando le tue conoscenze e competenze nel contesto di una esperienza in una città come Venezia, unica al mondo.

L'Università Ca' Foscari si è impegnata a sviluppare importanti progetti di ricerca, internazionalizzazione e sostenibilità con il fine di favorire il coinvolgimento e la partecipazione attiva dello studente.
A Ca' Foscari troverai i tuoi corsi, le tue biblioteche, i tuoi laboratori, ma anche la possibilità di vivere il teatro, il cinema, la musica. Senza dimenticare di creare assieme i presupposti per avvicinarti e poi inserirti nel mondo del lavoro nazionale e internazionale.
Questa agenda personalizzata ti accompagnerà per tutto l'A.A. 2011-2012 nell'esperienza Cafoscarina che, vedrai, sarà ricca di appuntamenti culturali e formativi di ogni tipo e, mi auguro, altrettanto ricca di soddisfazioni per te. Buono studio!

Il Rettore
Prof. Carlo Carraro


BEH! Sono tante promesse e ottime premesse.
Per il momento posso dire di avere molto apprezzato il regalo (corredato di numeri e indirizzi utili, elenco degli avvenimenti  più significativi che si svolgono a Venezia, date importanti e scadenze dell'anno accademico, qualche foto e persino gli indirizzi dei principali ritrovi studenteschi! - vedi Campo Santa Margherita: un must -)  l'idea dell'incontro introduttivo, la miriade di cose che si trovano sul sito dell'Ateneo e la bellezza, anzi la strabellezza della città. Per tutto il resto
chi vivrà vedrà!

Intanto domenica saluto Milano con questa serata qui. E in settimana andrò alla ricerca del mio personalissimo paio di stivali di gomma. A meno che il Rettore non ce ne regali un paio lunedì! :D

5 commenti:

  1. ma la voglio anche io l'agenda rossa!!!!!!
    uh, che sogno!! amica, sono con te!

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  2. uh la la! pure the moleskine personalizzato... quasi quasi cambio Uni anche io :)

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  3. Sarebbe la quarta università che cambio ehm ehm ehm :)

    però mi sa che a volte potremmo essere sullo stesso treno.... quando torno dai miei sul Lago d'Orta prendo sempre i treni sulla direttrice Venezia-Milano :)

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  4. Ok ok, forse quattro son tantine... però non si sa mai! Allora prima o poi combiniamo un incontro on the rail. ah, buon anno!

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